Lo scorso 26 aprile il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Marco Minniti, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUEL), ha deliberato lo scioglimento del consiglio comunale di Manduria (insieme a quelli di Bompensiere (CL), Caivano (NA), Limbadi (VV) e Platì (RC) ), per “riscontrate ingerenze da parte della criminalità organizzata”.
La città di Manduria, quindi, sarà ora amministrata da tre commissari di governo che saranno nominati a breve. Toccherà a loro, per i prossimi 12/24 mesi, gestire l’attività ordinaria e straordinaria sino all’indizione dell’elezioni del sindaco e del Consiglio comunale.
Un’indagine sulle attività del Comune di Manduria era già stata svolta alcuni anni fa. Nonostante l’archiviazione, però, gli inquirenti continuarono a sospettare del rapporto fra la criminalità organizzata e la politica locale. Il 23 agosto 2017, l’operazione giudiziaria denominata “Impresa”, rivelò il rischio concreto d’infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione dell’Ente comunale. Rispetto ad altri casi simili, a Manduria non era stata la mafia a contattare la politica, ma era avvenuto il contrario.
La segreteria provinciale del Partito Democratico di Taranto, oltre a stigmatizzare fermamente tali comportamenti umani e politici, non può non evidenziare che essi non sono insiti nell’intera cittadinanza manduriana, fatta di uomini e donne di grande valore umano e civile, ma che riguardano solo la parte “marcia” di una comunità sana.
A tal proposito, la segreteria del Pd ionico, riunitasi ieri per discutere la vicenda, invita i propri iscritti e tutte le forze politiche locali ad unirsi nel promuovere iniziative ed attività finalizzate alla diffusione del concetto supremo della legalità.
Taranto, 28 aprile 2018
Segreteria provinciale
Partito Democratico
Taranto