A causa della precaria situazione ambientale in provincia di Taranto, siamo impegnati per evitare in tutti i modi di non aggiungere altri carichi inquinanti sul territorio. Per la discarica “Vergine” di Lizzano, così come per gli altri impianti di smaltimento dei rifiuti ci batteremo affinchè non venga concessa alcuna autorizzazione per riaprire o ampliare siti.
Così come in questi giorni stiamo lavorando per inficiare il provvedimento della Provincia di Taranto che autorizza il sopralzo alla discarica di Grottaglie, o per scongiurare il raddoppio dell’inceneritore di Massafra, non ci arrenderemo e perseguiremo il nostro obiettivo fino in fondo. Anche nella assemblea della V Commissione odierna ho ribadito il concetto che la provincia tarantina non può più sopportare altri carichi inquinanti anche in ossequio al Piano regionale dei rifiuti speciali che cita testualmente che nel territorio tarantino ed in quello brindisino, a causa dell’alto carico inquinante già preesistente, non possono esserci ulteriori incrementi. E’ giunto il momento di passare dalle parole ai fatti, diversamente la presenza della provincia di Taranto nella massima assise regionale rischia davvero di non contare nulla.
I nostri, quello mio e dei colleghi tarantini, non possono essere sempre degli inutili appelli, mentre poi le decisioni vengono prese in solitudine dal presidente Emiliano. Questo modo di fare non va bene, e occorre lavorare su una seria programmazione per la gestione dei rifiuti nella nostra provincia. Durante il corso dell’audizione del commissario dell’AGER sulla discarica “Vergine” di Lizzano / Fragagnano, richiesta anche dal sottoscritto, per comprendere l’approccio dell’esecutivo regionale sullo spinoso aspetto dell’inquinamento ambientale di quel sito, il dott. Grandaliano ha confermato l’interessamento della agenzia all’acquisizione della discarica per la bonifica del sito, contestualmente seguirà anche lo stoccaggio di rifiuti biostabilizzati inerti con bassi indici spirometrici, che colmeranno la volumetria libera della stessa discarica. Ovviamente verificheremo e seguiremo l’iter per escludere ogni possibilità che all’interno della discarica possano arrivare invece rifiuti solidi urbani, rifiuti speciali e quant’altro siamo stati abituati a vedere scaricare nelle discariche.
La nostra attenzione resta alta, come facciamo già dal lontano dicembre del 2015, quando anche insieme all’ex assessore Santorsola, e tanti altri colleghi della provincia di Taranto, abbiamo cominciato a monitorare questo sito, posto sotto sequestro dalla competente autorità giudiziaria dal 2014.
Il nostro obiettivo non cambia, resta quello di riuscire ad ottenere la bonifica e la contestuale chiusura all’esercizio della discarica in questione.
Mino Borraccino