“Anche l’incontro di questa mattina sui piani di zona è stato particolarmente partecipato. I processi decisionali inclusivi nelle politiche del welfare favoriscono, e non poco, il contributo di diversi attori sociali e danno volto e voce a nuove emergenze. Attraverso la costruzione di una programmazione partecipata, auspichiamo di dare risposte alle esigenze della comunità ed a prenderci cura delle fragilità.” Esordisce così l’assessore ai servizi sociali Simona Scarpati, al termine della riunione odierna tenutasi alla biblioteca “Acclavio”. Tema centrale: i minori e l’immigrazione.
Le precedenti riunioni pubbliche programmatiche per la formazione del nuovo piano sociale di zona per il triennio 2017-2020 hanno visto confrontarsi su tematiche dell’area anziani e dell’area disabilità, soggetti pubblici, associazionismo, rappresentanti del Terzo Settore e cooperative che hanno eletto i propri referenti ai tavoli operativi. La riunione di questa mattina che ha visto la partecipazione degli organismi dell’area minori e delll’area immigrazione si è conclusa con l’elezione dei propri referenti che andranno a costituire la struttura operativa dell’ambito territoriale e sociale. “La costituzione della rete sociale- prosegue l’assessore-crea una connessione su un comune obiettivo, consente il dialogo aperto e trasparente tra i vari attori e facilita la definizione di proposte programmatiche da presentare al tavoli operativi. La buona riuscita del processo su cui mi piace insistere per la sua carica innovativa e partecipativa, agisce a beneficio del sistema sociale riconoscendo ed affrontando al meglio le fragilità”
Il percorso già avviato dalle politiche sul welfare, soprattutto circa l’apertura ai bandi SPRAR e FAMI ha incontrato l’apprezzamento delle associazioni e delle cooperative del terzo settore espresso all’assessore in apertura dell’incontro. Proseguendo su questa linea, “in tema di immigrazione, tra gli altri contributi concreti e fattivi,- riferisce l’assessore- ha trovato ampia condivisione la proposta del baratto sociale, uno strumento di corrispettivo della forza lavoro. Riguardo all’area minori è stata da più parti avanzata la proposta di rafforzare le misure di inserimento dei minori in condizioni di fragilità in contesti sociali positivi. La linea politica di apertura al dialogo partecipativo funziona e comincia a dare risultati già dal momento in cui i contributi sono concreti e collaborativi. L’amministrazione Melucci- conclude Scarpati- ha avviato anche nei piani di zona una nuova era che ascolta le necessità di intervento e le proposte degli attori sociali per la formazione di una pianificazione esaustiva e concertativa che tenga conto di tutte le voci, soprattutto per rendere più significativi i risultati per i destinatari degli interventi”