La paura fa 90, ma San Giorgio Jonico si differenzia in tutto e il famoso detto si trasforma in “la paura fa 1668”.
Un numero non indifferente che rappresenta l’ormai nota e stravolgente quantità di cittadini che si è fatta promotrice della richiesta di una consultazione popolare in merito alla sempre più discussa adesione allo SPRAR.
Una richiesta di coinvolgimento alla vita pubblica e democratica senza precedenti per la nostra cittadina che, però, non ha trovato accoglimento da parte dell’amministrazione comunale in una versione addirittura “allargata”.
La proposta partita dai cittadini aveva inizialmente prodotto il congelamento della delibera di giunta adottata nel marzo 2017 nel silenzio più assoluto: nessuno, infatti, in un primo momento, si era preoccupato di informare la cittadinanza in merito allo SPRAR, ma poi, quando la voce della cittadinanza ha iniziato a farsi sentire, caso strano ha voluto che determinati personaggi portassero a cuore la sua diffusione e il suo compimento.
A seguito di ciò, l’amministrazione comunale ha tenuto un paio di incontri pubblici (di parte)
disertati dai cittadini (evidente segnale di sfiducia) e, infine, l’iscrizione del punto SPRAR all’ordine del giorno dello scorso consiglio comunale del 28 novembre, dove il cons. Tomaselli, indirizzando una proposta a tutti i consiglieri comunali, ha ribadito le doglianze dei concittadini e il DOVERE di concedere la possibilità a tutta la cittadinanza di esprimersi in merito a questo delicato argomento.
Inutile dire che i concittadini, tanto cari, centrali e importanti in fase di campagna elettorale, sono stati a dir poco ignorati e che lo SPRAR è stato approvato dai due sindaci Fabbiano con il voto favorevole dell’intera maggioranza consiliare e l’ausilio del M5S con la cons.
Altamura e PD. Unici contrari i cons. Tomaselli (Uniti per Cambiare) e Vignola (Insieme per San Giorgio Ionico) che ribadivano con forza il coinvolgimento dei sangiorgesi.
Un’altra brutta pagina nera è stata scritta nella gestione comunale sangiorgese, dove i cittadini vengono ancora maltrattati da chi invece dovrebbe dimostrarsi garante dei loro diritti.
Un diritto calpestato senza nessuna pietà, anticipato solo da piccole e insignificanti giustificazioni.
Secondo i consiglieri di maggioranza i cittadini hanno dato loro mandato affinché gestissero per essi la cosa pubblica ma dimenticano due fattori fondamentali:
1. Lo SPRAR non era assolutamente stato inserito nel programma elettorale del candidato
sindaco Fabbiano (avrebbero avuto ancor meno consensi?)
2. I cittadini hanno espressamente chiesto di decidere in merito sostituendosi direttamente ai propri rappresentanti portatori di ideologie personali e partitiche abbastanza spiccate.
L’onnipresente ancora sindaco Stefano Fabbiano aveva già impartito da tempo le sue direttive per portare gli immigrati a San Giorgio Ionico, e oggi sono state attuate con diligenza militare.
È a dir poco ingiustificabile che la meno voluta e votata amministrazione nella storia politica
sangiorgese (dati elettorali alla mano) sia così prepotente e arrogante.
Un tema così delicato avrebbe dovuto essere testimonianza di una scontata responsabilità che avrebbe dovuto condurre ad un impegno civile di scelta ai cittadini.
Ma la vicenda “SPRAR” sarà finita così?
Coordinamento di San Giorgio Jonico (TA)
La cittadinanza sangiorgese di sicuro non è contenta e sarà curioso vedere i nomi dei falsi
buonisti che saranno tra gli stipendiati di questo progetto di accoglienza.
Intanto i cittadini rimangono in attesa di un vero impegno dell’amministrazione comunale verso le famiglie sangiorgesi in difficoltà.
San Giorgio Jonico lì 01/12/2017
Il Consigliere Comunale
Angelo Tomaselli