Si torna a discutere in Commissione Giustizia della Camera di equo compenso per gli avvocati. Nell’ultima seduta di questi giorni ho innanzitutto ottenuto di unificare la mia proposta di legge con quella incardinata dalla stessa Commissione. L’auspicio è che al più presto si passi alla discussione in aula per approvare il provvedimento prima che abbia fine la legislatura. Non posso che condividere le preoccupazioni espresse in audizione dal presidente nazionale del Consiglio Forense. Con qualche riserva, però, in riferimento ai paletti che a mio parere vanno assolutamente posti . Comprendo che, visti i tempi ristretti a disposizione e la grande sofferenza che interessa circa 240 mila avvocati italiani, si possa in qualche modo accettare una qualunque soluzione, ancorché parziale, assumendo un atteggiamento nei fatti rinunciatario. Non condivido la logica “meglio qualcosa che nulla”. Ritengo invece che ci siano le condizioni, visto che il ministro Orlando e la maggioranza di governo hanno dichiarato la disponibilità ad accogliere le istanze della categoria, per una riforma seria e completa. In commissione ho avuto modo di segnalare alcuni punti fondamentali che a mio parere devono rientrare nella formulazione della proposta che approderà nelle aule di Montecitorio e del Senato. La classe forense è in grande sofferenza, e da troppo tempo è in attesa di un intervento concreto da parte del governo. E’ possibile accelerare i tempi e si può licenziare un provvedimento che tuteli in modo serio la categoria. E’ mio parere che si debba anche aprire la discussione sul ripristino del minimo tariffario. E, soprattutto, occorre che il provvedimento sia applicabile anche alla Pubblica Amministrazione, al momento incomprensibilmente esclusa. In ogni caso l’auspicio è che si faccia un lavoro fatto bene, che non sia il solito provvedimento tampone, parziale, pasticciato, come purtroppo molti ne sono stati prodotti in questi anni soprattutto in tema di Giustizia. Un’avvocatura tutelata, riportata alla dignità di una professione di grande rilievo sociale, è garanzia di una Giustizia più giusta, e di un’ irrinunciabile elevata qualità del servizio per i cittadini. Rilevo purtroppo di essere rimasto tra i pochi a difendere in Commissione Giustizia e in Parlamento la categoria a cui mi onoro di appartenere.
On. Avv. Gianfranco Chiarelli
Commissione Giustizia Camera dei Deputati
Roma, 8 settembre 2017