Solo per amore di verità. Si, credo sia questo l’ingrediente principale di un buon giornale: la verità, quella che ci rende liberi. Ed io, ancora prima di diventare ufficialmente una giornalista, ho sempre scritto la verità assumendomene le responsabilità. Non posso di certo negare che nel mio percorso ho avuto grandi maestri: prima Giovanni Caforio, direttore responsabile del Periodico Vivavoce, poi Marcello Di Noi, direttore responsabile di TarantoOggi prima e, direttore del Corriere di Taranto adesso.
Loro due sono stati i miei grandi maestri: mi hanno insegnato a vivere la notizia sul campo, ad approfondirla. Hanno alimentato quella che era la mia curiosità innata, rendendola strumento di indagine e discussione. Prima capire e poi dire di sapere, e mai il contrario. Con l’umiltà e la competenza che li ha sempre contraddistinti, mi hanno insegnato che il giornalismo non è una cosa facile e che un giornalista non arriva mai: non esistono traguardi, ma solo punti di partenza. E questo è il mio punto di partenza.
TarantiniTime nasce il 27 febbraio del 2014 come semplice pagina facebook, con la finalità di divulgare la tarantinitià sul web, poi diventa blog ed inizia ad abbracciare tutto: dalla cronaca, gli eventi, lo sport, le curiosità, la politica. Si dimostra sin da subito un contenitore di notizie efficace, seguito. Un vero e proprio megafono dal quale dire la propria nel pieno esercizio della libertà di pensiero e senza offendere nessuno. Questo era e questo è TarantiniTime, che adesso è cresciuto e ha molte responsabilità in più.
Un Quotidiano di Taranto e provincia che vuole informare i lettori che in quattro anni lo hanno premiato con il loro sostegno. TarantiniTime si avvale di numerosi canali di diffusione oltre al social network facebook e totalizza la media di un milione e mezzo di pagine viste ogni mese, con una media di 58.000 pagine giornaliere. Una immensa soddisfazione in chi, come me, nelle potenzialità del web ha sempre creduto.
Questo sarà un giornale semplice, umile. Sarà concesso ampio spazio a tutti nel rispetto delle opinioni altrui anche se non condivise, purché non siano offensive.
La strada è stata tutta in salita. Scrivo da quando ero praticamente una bambina: avevo 17 anni quando ho iniziato ad occuparmi di comunicazione per conto di un’associazione nazionale di categoria, l’Unione Odontotecnici Italiani. La mia penna è sempre stata un po’ battagliera, perché all’epoca con gli odontotecnici, mi battevo per il riconoscimento del loro profilo professionale. E’ stata una lunga esperienza formativa che, qualche anno dopo, all’età di 21 anni, mi ha avvicinata al Periodico Vivavoce con i miei primi articoli di giornale. Poi è arrivato il TarantoOggi, le prime interviste e le prime conferenze stampa, in cui nel mio angolino, come un pesce fuor d’acqua, annotavo ogni singolo respiro sul mio taccuino. La mia filosofia è sempre stata ed è tuttora, a testa bassa ma a voce alta. In questo modo da sempre, ho scritto su Taranto e per Taranto. Ho fatto mie le sue lotte, ho raccontato le sue storie. Ho raccontato le vostre storie, ed ogni vostra storia mi è servita a crescere, mi è rimasta dentro. Questo è lo spirito di questo giornale. Darvi voce, raccontare Taranto, dire come stanno davvero le cose. Mi sono sempre definita una giornalista libera. Le testate con le quali ho collaborato, tra cui PugliaPress, con il suo direttore Antonio Rubino e con la quale ancora mi onoro di collaborare, mi hanno sempre lasciata libera.
Da giornalista libera, ora dirigo un giornale libero che non ha paura di scrivere la verità. Dopo tutto, a me non servono consensi, né favori. Mi occorre soltanto onorare il lavoro che ho scelto di svolgere senza alcuna competizione, senza voglia di arrivare prima di altri, senza boicottare il lavoro altrui per trarne profitto. Fino a qualche giorno fa, quando TarantiniTime era ancora un blog, in tanti mi parlavano di tentativi di boicottaggio, perché “non va bene condividere gli articoli da un blog”. Forse perché il blog (ora testata) scrive la verità senza peli sulla lingua e se la firma. Ecco, a questi coraggiosi insicuri rispondo con una frase del filosofo Friedrich Nietzsche: “Spesso c’è maggior coraggio nel trattenersi e passare oltre, per risparmiarsi per il nemico più degno”.
Se la gente mi stima perché scrivo la verità, ne sono felice. Se per lo stesso motivo mi odia, bè, ho vinto.
Io mi risparmio per il nemico più degno.