Superato il problema più grave, quello relativo alla salute della sua figlioletta, oggi, sabato 5 agosto 2017, il padre della piccola Irina, Lucian Neculai Apostol, si è presentato presso la caserma dei Carabinieri di Castellaneta, per sporgere formale denuncia-querela nei confronti del pirata della strada che ha causato l’incidente costato l’amputazione della mano sinistra alla bimba, a soli 5 anni: ad accompagnarlo Luigi Cisonna, consulente personale di Studio 3A, la società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini, a cui la famiglia della sfortunata bambina si è rivolta per fare piena luce sui fatti e per ottenere giustizia e che aveva già lanciato un appello a profondere ogni sforzo per dare un volto al responsabile di questo ignobile atto e per punirlo adeguatamente.
La vicenda ha destato una vasta eco sui media anche nazionali ed unanime sdegno. Il 24 giugno scorso, verso le 22:30, Apostol, 31enne di origine rumena, residente da tempo a Ginosa dove lavora come bracciante agricolo, sta procedendo tranquillamente sulla Statale 7 via Appia in territorio comunale di Laterza e in direzione di marcia Castellaneta alla guida di una Opel Tigra: a bordo c’è tutta la sua famiglia, la moglie e i due figli, un bambino di dieci anni e una figlia di cinque, Irina appunto.
All’improvviso compare “minacciosa” alla sue spalle la sagoma di un’altra auto, verosimilmente una Mercedes di colore scuro, che viaggia nello stesso senso di marcia e il cui conducente sta correndo a folle velocità ed effettuando una serie di sorpassi azzardati. Il “pilota” mette nel mirino anche la macchina della famiglia rumena e la supera, ma nella direzione opposta sta sopraggiungendo un altro veicolo, una Rénault Clio: per evitare un frontale, l’ignoto automobilista rientra repentinamente nella sua corsia, ma urta sulla fiancata sinistra la Clio e tampona violentemente la Tigra, che in seguito all’impatto viene sbalzata fuori strada urtando contro un muretto a secco a destra della carreggiata e ribaltandosi più volte su se stessa.
Il responsabile, tuttavia, non si fa scrupolo alcuno dell’incidente che ha provocato né si cura delle condizioni dei feriti. Continua nella sua folle corsa, urtando di striscio altri veicoli che provengono nel senso opposto, e si dilegua. I quattro occupanti della Tigra vengono quindi trasportati al Pronto Soccorso dell’ospedale di Castellaneta: il conducente, la moglie e il figlio più grande riportano numerosi traumi e contusioni, ma se la cavano per miracolo con prognosi non gravi. Diverso il discorso per Irina. La bambina riporta un trauma cranico con fratture multiple temporoparietali, di rocca potrosa e mastoide a sinistra, frattura del tetto orbitario omololaterale e, soprattutto, l’amputazione trans-carpale della mano sinistra: il piccolo arto, oltre ad esserle stato strappato, finisce schiacciato e i medici non possono nulla per riattaccarglielo.
Data la gravità della situazione, la piccola viene trasferita nel più attrezzato ospedale di Bari, dove rimane per più giorni in Rianimazione: per fortuna, dopo diversi interventi subiti, la bimba viene dichiarata fuori pericolo e nei giorni scorsi è stata anche dimessa, ma dovrà convivere per tutta la vita con la pesante menomazione e con la necessità di dover portare una protesi.
Ora che la figlia è tornata a casa, il papà, con il supporto di Studio 3A, si è dunque recato dai Carabinieri per sporgere denuncia presso la Procura della Repubblica nei confronti del conducente dell’auto investitrice, per adesso dunque contro ignoti, e per fornire così un ulteriore strumento e un ulteriore impulso per le indagini degli inquirenti, che comunque in questi giorni non sono rimasti fermi e hanno compiuto importanti passi avanti, anche se per ora mantengono il massimo riserbo. Nella querela Apostol chiede ovviamente che venga non solo trovato ma anche tratto a giudizio e condannato ad una pena esemplare il responsabile, che è passibile anche dell’arresto per lesioni stradali gravissime e omissione di soccorso, riservandosi anche di costituirsi parte civile.
FONTE: PUGLIAPRESS