E’ in discussione al Senato il decreto legge per gli investimenti al Sud, nell’ambito del quale si andrà a definire le modalità per la istituzione delle Zone Economiche Speciali. Si tratta di aree a fiscalità di vantaggio e con procedure semplificate. Uno strumento straordinario per favorire investimenti e nuovo sviluppo economico. Sento parlare già di possibile “guerra” tra i porti di Bari, Brindisi e Taranto. Ritengo non vi sia materia di discussione. La Z.E.S. spetta a Taranto, senza se e senza ma. Già abbiamo assistito all’incomprensibile raddoppio delle Autorità Portuali (o Autorità di sistema) con Renzi che ha volentieri ceduto alle pressioni del suo amico Decaro. Ora non si esageri! Non si vada oltre la decenza! Taranto è sede di un porto oggetto di ingenti investimenti infrastrutturali, tra cui un collegamento intermodale con l’aeroporto di Grottaglie, notoriamente “vocato” al cargo. Ha tutte le caratteristiche previste, come il collegamento con le aree retro portuali. Senza contare che da tempo si parla del porto di Taranto come volano dello sviluppo futuro di un territorio gravato da una particolare crisi economica. I ministri De Vincenti e Delrio non hanno mai perso occasione per parlare del porto di Taranto come riferimento per lo sviluppo del territorio. Si tratta ora di essere consequenziali. Sarà la regione a dover dare indicazioni al governo. Emiliano, che di Taranto si è occupato spesso, come nelle ultime elezioni amministrative, garantendo la elezione del nuovo sindaco, iscrittosi alla sua area politica, cominci ora a fare qualcosa di concreto; di parole e di promesse ne abbiamo sentite in abbondanza, attendiamo i fatti.
On. Avv. Gianfranco Chiarelli
Commissione Giustizia Camera dei Deputati
Roma, 08 luglio 2017