La prima sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato la pena dell’ergastolo per Sabrina Misseri e Cosima Serrano, rispettivamente cugina e zia della piccola Sarah Scazzi, scomparsa ad Avetrana il 26 agosto 2010 e ritrovata cadavere il 6 ottobre dello stesso anno.
Sono state dunque confermate le sentenze di primo e secondo grado per tutti gli imputati, con l’annullamento di una sola aggravante relativa al concorso in soppressione di cadavere e con la riduzione del periodo di isolamento diurno stabilito in appello per le due donne.
Tra i condannati risultano anche Carmine Misseri (fratello di Michele Misseri) a cui la Corte ha ridotto di un anno la pena, condannandolo a 4 anni e 11 mesi per concorso in occultamento di cadavere. Confermata anche la pena ad 1 anno e 4 mesi per Vito Russo, ex legale di Sabrina Misseri e Giuseppe Nigro, per favoreggiamento personale. La Corte conferma anche condanna ad 8 anni per Michele Misseri accusato di aver occultato il cadavere di Sarah.
La sentenza era attesa nella giornata di ieri a è arrivata questa mattina. Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione Fulvio Baldi aveva chiesto la conferma della pena per tutti gli imputati e il rigetto di tutti i ricorsi presentati. Non sono state tenute in considerazione le dichiarazioni di Michele Misseri, inizialmente reo confesso, che ha poi ritrattato più volte le sue versioni tirando in causa la figlia Sabrina. Proprio per Sabrina Misseri era sceso in campo il Professor Franco Coppi. L’arringa del professor Coppi ruota intorno ad unico nome: Michele Misseri, a dire del legale unico colpevole spinto da movente sessuale; per l’accusa Sabrina avrebbe ucciso Sarah spinta dalla gelosia in un raptus di rabbia, aiutata dalla madre Cosima e Michele Misseri invece, si sarebbe più volte autoaccusato solo per proteggere moglie e figlia dall’ergastolo.
Fu lo stesso Michele Misseri il 6 ottobre del 2010 a far trovare il corpo della ragazzina occultato in un pozzo e a confessarne l’omicidio (versione poi ritrattata in seguito n.d.r.).
«Si tratta di un grande errore giudiziario – commenta Roberto Borgogno, difensore di Cosima Serrano – Cosima e Sabrina sono due sventurate combatteremo fino alla fine una battaglia per la giustizia. Rimaniamo convinti che il colpevole sia Michele Misseri e due innocenti stanno scontando la pena al suo posto».